Elena Ferrara

Non mettiamo in conflitto i diritti alla conoscenza con i diritti dei lavoratori della scuola

Il mio intervento in Senato relativo alle disposizioni temporanee e urgenti in materia di proroga degli automatismi stipendiali del Personale della scuola presentate dalla Senatrice Puglisi.

 

La centralità del ruolo della scuola in questo momento di crisi economica, culturale e sociale non ha bisogno di essere ulteriormente sottolineato: tante volte in quest’aula, parlando di bambini e adolescenti abbiamo avanzato proposte e sollecitato il Governo su temi specifici e emergenze sociali che colpiscono le fasce più fragili e per prime l’infanzia e l’adolescenti. Ricordo il recente appello per la messa a sistema di una strutturata formazione e un piano d’azione di prevenzione e contrasto al fenomeno del cyberbullismo. Questo e altri temi che certamente attengono ai principi fondamentali della formazione del cittadino, come sottolineava la senatrice Puglisi in chiusura della sua relazione.

Si tratta del diritto fondamentale delle cittadine e dei cittadini italiani all’acquisizione di conoscenze, competenze e, soprattutto, di capacità critica e libertà di pensiero essenziali per divincolarsi da un destino di consumatori acritici di beni e servizi. Il ricordo del nostro Mario Luzzi oggi è stato particolarmente significativo anche rispetto alla riflessione sulla formazione musicale ed artistica che il Senato ha intrapreso in queste ultime settimane per onorare un altro grande Maestro che ci ha lasciato, Claudio Abbado.

Chi ha vissuto nella scuola da qualche decennio (e come me sono presenti altri senatori e senatrici docenti di diversi ordini di scuola) ricorda come fu vissuto il costituirsi delle autonomie scolastiche, con quale entusiasmo si pensò ad una scuola in rete con i propri territori nella programmazione dei servizi, con quale passione e rinnovata creatività si elaborarono i piani dell’offerta formativa della nuova scuola dell’autonomia. E’ stato anche possibile per diversi anni sperimentare gli organici funzionali ed avere la consapevolezza di quanto le risorse umane potessero trovare maggiore soddisfazione dando risposte concrete ai bisogni formativi delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi.

Certo le risorse sono sempre state un problema ma oggi prendiamo atto delle drastiche riduzioni susseguitesi negli anni sui capitoli destinati al Miglioramento dell’offerta formativa per lo svolgimento di attività aggiuntive (progetti spesso valutati con estrema attenzione dagli organi collegiali per stabilirne le priorità, incarichi specifici personale ATA, ore eccedenti per sostituzione colleghi assenti)

Da 1.480 milioni di euro nell’anno scolastico 2010/11 a meno di un milione di euro nel 2012/13 e 2013/14, ma queste risorse rischiano di dimezzarsi per l’accantonamento dovuto al recupero degli scatti stipendiali.

Non mettiamo in contrapposizione la dignità degli insegnanti che è certo inerente all’autorevolezza delle istituzioni ma che è anche strettamente legata agli aspetti retributivi. Non mettiamo in contrapposizione il personale della scuola e i diritti dei bambini.

Il comparto del personale della scuola attende dal 2009 il rinnovo del contratto nazionale. Questo è un fatto grave. Per questo, come ha puntualmente spiegato la Relatrice in aula, assume valore rilevante l’automatismo degli scatti stipendiali peri lavoratori. Come commissione a suo tempo avevamo infatti espresso osservazioni contrarie al provvedimento che ha generale il pasticcio che oggi andiamo a rimediare.

La scuola non si è certo fermata: operazioni di ottimizzazione delle risorse, il coinvolgimento degli enti locali, lo sforzo congiunto di dirigenti, docenti, amministrativi e collaboratori e genitori hanno dato dimostrazione di quanto le nostre comunità considerino la scuola il bene comune per eccellenza.

Anche il nuovo Governo, lo abbiamo sentito dal primo ministro, mette al centro del suo programma la scuola.

Il passaggio di oggi sugli automatismi stipendiali è una pagina triste di sovrapposizioni burocratiche, ma estendendo lo sguardo possiamo parlare di disattenzione colpevole nei confronti della scuola.

Vogliamo definire queste logiche come appartenenti al passato perché vogliamo pensare che per la scuola e il suo personale si possa guardare con lo sguardo positivo al futuro riconoscendo la professionalità del personale, migliorando il sistema del reclutamento e mettendo a disposizione le adeguate risorse per le autonomie scolastiche.

Sottolineo l’assoluta positività dell’impegno del Ministro e dal Governo rispetto al ripristino dei Fondi del MOF per garantire le funzioni fondamentali delle autonomie scolastiche derivante dall’accoglimento dell’ordine del giorno della relatrice che ha riscontrato unanime consenso nella discussione.

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