Elena Ferrara

Piano Infanzia: strumento contro la povertà minorile

Il 18,5% degli italiani è “no cult”, ovvero un italiano su cinque non ha svolto alcuna attività culturale negli ultimi 12 mesi. Lo dice l’annuario statistico dell’Istat 2015 che, entrando più nel dettaglio, racconta che il 68,3% non ha visitato alcuna mostra e che solo il 19,6% è stato a teatro almeno una volta nell’ultimo anno. Dati, certamente poco incoraggianti, che arrivano a poche ore dal parere favorevole al Piano nazionale infanzia 2016-2017, da parte della Commissione bicamerale Infanzia e adolescenza, di cui sono componente. Un documento fondamentale per la programmazione delle politiche per l’infanzia e l’adolescenza in Italia, che propone linee guida e azioni concrete, da tempo attese dalle comunità. Dopo tanta disattenzione un segnale positivo per un Paese che non può più limitarsi a guardare soltanto al proprio passato. Investire sui più piccoli e tutelare i loro diritti non è solo una questione di welfare, ma rappresenta un’occasione reale per tornare a crescere, per guardare al futuro, come sollecitato dai più grandi economisti internazionali.
Il PNI tocca quattro macroaree, alcune delle quali hanno già visto importanti interventi normativi: contrasto alla povertà minorile e delle famiglie, servizi socio-educativi per l’infanzia e sistema scolastico, strategie per l’integrazione, sostegno alla genitorialità e sistema d’accoglienza.
La Legge di Stabilità ha riportato al centro la questione del contrasto alla povertà con l’istituzione di un apposito Fondo da 600 milioni di euro; ma anche della lotta alla “povertà educativa”, citata nel PNI, con interventi che favoriscono l’avvicinamento dei ragazzi alle attività culturali. Mentre il Miur, con la Legge 107 e attraverso appositi bandi, ha già puntato sulla partecipazione a corsi e laboratori artistico-creativi, oltreché ad attività di formazione per un uso consapevole delle nuove tecnologie. Azioni che, nel complesso, mirano a contrastare la dispersione scolastica e l’emarginazione, attraverso processi di inclusione sociale e di educazione all’affettività. I nostri ragazzi vivono un momento particolare, dettato dalla proiezione della società globale sui linguaggi e sulle relazioni. Proprio su questi aspetti si è concentrato il mio impegno legislativo, a partire dal disegno di legge per il contrasto al cyberbullismo, ma anche con l’attività legata all’ambito musicale, artistico e creativo con la delega alla cultura umanistica contenuta proprio nella Legge 107. Tra gli strumenti per vivere a pieno un sano e proficuo percorso di crescita la cultura e la bellezza risultano indispensabili​.
Il PNI mette sotto la lente anche il tema dei minori migranti . Sono almeno 5.000 quelli non accompagnati di cui si sono perse le tracce: per questo, recentemente, le pratiche di accoglienza sono state trasferite al Ministero dell’Interno, che già seguiva quelle di registrazione. Inoltre l’onorevole Sandra Zampa, vicepresidente della Bicamerale, ha presentato un disegno di legge, in discussione alla Camera, che prevede fondi certi sull’accoglienza, per evitare che debbano essere soltanto i Comuni a farsene carico. Proprio oggi il Senato ha approvato il ddl 1871 “Disposizioni per favorire l’integrazione sociale dei minori stranieri residenti in Italia mediante l’ammissione nelle società sportive appartenenti alle federazioni nazionali”. Nel corso della discussione generale sono intervenuta per ricordare come le emozioni e i valori legati allo sport abbiano un alto valore educativo, aiutandoci a guardare oltre le apparenze. Condividere impegno, fatica, vittorie e sconfitte aiuta a formare i cittadini di domani contro gli stereotipi di oggi.
E’ quindi chiaro che la politica e le istituzioni hanno riportato i minori tra le priorità di questa legislatura con azioni mirate. Lo testimonia il fatto che entro la fine del mese discuteremo in Aula la mozione della Senatrice Donella Mattesini sulla sottrazione internazionale dei minori, da parte di genitori stranieri. Un dibattito che interessa la Magistratura direttamente coinvolta nella riforma del processo civile che tanto richiama la tutela dei minori più fragili.
La strada per valorizzare lo straordinario potenziale delle nuove generazioni è intrapresa, ma va percorsa giorno dopo giorno. Solo così potranno migliorare anche quei dati sulle abitudini culturali dell’annuario Istat, che già fanno ben sperare, come l’aumento del 6,7% dei biglietti staccati nei musei statali e delle persone che sono state a teatro (pari al 19%).

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