Elena Ferrara

Sfruttamento minorile e cyberbullismo al centro dell’incontro con il Nobel per la pace Satyarthi

ferrara_nobel pace_piccIncontro proficuo e di altissimo profilo quello di giovedì 11 febbraio in Commissione Diritti Umani con il Premio Nobel per la pace 2014, Kailash Satyarthi. L’attivista indiano che con la sua associazione, Bachpan Bachao Andolan, ha liberato oltre 80mila bambini da diverse forme di schiavitù, sostenendoli con successo lungo il percorso di reinserimento, riabilitazione e formazione. Una persona dalla straordinaria umanità, che con la sua fondazione si occupa di temi internazionali. Tra questi anche il cyberbullismo, un tema molto sentito anche in India, soprattutto nei confronti delle giovanissime che vengono addescate e perseguitate. Nel corso dell’incontro abbiamo condiviso quanto, rispetto ai diritti umani, i bambini abbiamo precedenza assoluta. “Il lavoro minorile non porta ricchezza, ma conduce alla povertà, economica e culturale”. Condivido pienamente il messaggio di Satyarthi. Un fenomeno globale che interessa 168milioni di bambini nel mondo, eppure ancora troppo sottovalutato. Soprattutto in Italia, dove i minori sfruttati sono circa 350mila. Un numero impressionante, a maggior ragione se consideriamo che l’incidenza dei bimbi extracomunitari si limita al solo 7%. Ciò a conferma che questa problematica riguarda da vicino tutta la comunità. Al Premio Nobel Satyarthi ho quindi parlato del mio impegno a fianco di ILO, che promuove “Music Against Child Labour”, un’iniziativa fortemente sostenuta dal compianto M° Claudio Abbado, che promuove la pratica musicale come testimonianza di dignità di vita e di impegno per l’affermazione dei diritti dell’infanzia e in particolare al diritto a una istruzione di qualità. La consolidata collaborazione con il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) nell’applicazione del programma educativo SCREAM – Supporting Children’s Rights through Education, the Arts and Media, ha favorito ampia partecipazione dei giovani e ha stimolato in loro spirito critico, solidarietà e una presa di coscienza per una diretta responsabilità sociale. Al progetto hanno aderito anche Anbima e Feniarco, associazioni che in Italia raggruppano migliaia di cori e bande musicali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.